I premi letterari di "Etruria Faber Music"
Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
III Edizione 2018
Categoria "Canzoniere"
III Premio
La farfalla
La traccia di colore
sulla tela bianca
L'anatroccolo
trasformato in cigno
Un fiore bianco
in un prato verde
La brezza leggera
in una giornata di sole
La casetta
nascosta dal bosco
La calda luce
nella notte scura
Il respiro
dell'ultimo attimo.
Matilde Grazi (Foiano della Chiana - AR)
Motivazione
Composizione assai gradevole per la freschezza delle immagini e il colorito impressionismo dell’individuazione linguistica.
- Categoria: Premio Petrarca
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
IV Edizione 2019
POESIE SEGNALATE
Categoria "Piccoli Poeti"
"Le Piccole Violette" di Elena Mora (Parma)
Motivazione: Versi pieni di colore e di accattivante immediatezza, che testimoniano di uno stato d’animo di sincero entusiasmo, espresso con apprezzabile semplicità.
Categoria Adulti
"Non aspettiamo che cada" di Paolo Parrini (Castelfiorentino - FI)
Motivazione: La poesia affronta il tema dello scorrere del tempo e della fine della vita in forma di delicato dialogo con la figura paterna, invitata ad "abbracciare" consapevolmente il vivere, di cui divengono simboli positivi la "luce", il "cielo", il "mare", con echi e rimandi al 'carpe diem' oraziano.
"L'ultimo cielo" di Rita Muscardin (Savona)
Motivazione: Poesia di dolce armonia di parole composte in una efficace attrattiva di emozioni che fanno circolare in maniera profondamente sentita sia stille di dolore che affliggono il cuore, sia sprazzi luminosi e flussi di speranza.
"La pace" di Claudio Fuccini (Bucine - AR)
Motivazione: Il sonetto si segnala sia per la sapienza metrica e lessicale sia per il contenuto, delineando un viaggio liberatorio della mente che, prendendo spunto da un sentimento amoroso, conduce il poeta verso l'infinito.
"La bellezza della nebbia" di Maurizio Bacconi (Roma)
Motivazione: Poesia dalla varia figurazione rappresentativa, dove si alternano esplosioni di linguaggio e più miti espressioni legate all'illusione di rapimenti felici più prossimi a umane aspirazioni.
"Io appartengo" di Flavio Provini (Milano)
Motivazione: L'autore affronta una tematica forte e di grande attualità, ponendosi in una posizione di distacco critico verso la corruzione e le ipocrisie di un "mondo malato", proprio dichiarando di "appartenere" ad esso, ma solo come "cattiva coscienza". Si segnala il sapiente uso della rima alternata.
- Categoria: Premio Petrarca
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
IV Edizione 2019
Categoria Adulti
I Premio
Ritorno alla terra
Ho lavato l'acqua salata
salamoia incrostante
sporcandomi le mani
nella turgida terra argillosa.
Ho arenato il mio barco
contro l'albero d'ulivo
bitta secolare
delle più fertili tradizioni.
Ho abbattuto le antenne sul tetto
per sostituirle con la banderuola
ad indicarmi la direzione del vento
e ricordarmi le storie dei mari solcati.
Ho guardato le mie mani
striate e bruciate
dalle crude fibre delle cime di raffia
per ricordare le piaghe e i geloni
di quelle di mio nonno
temprate dal duro lavoro dei campi.
Ho ritrovato la mia essenza
nell'odore della terra riarsa
profumo intenso e pastoso
rimembranza lontana
delle sordide giornate
sugli sterrati polverosi
a rincorrere un pallone.
Ho ascoltato i lamenti del vento
fra le fronde degli alberi
a ricordarmi
le urla del mare sulle sartie
sirene tempestose
dell'oceano ostile.
Cosimo Rotolo (Pescara)
Motivazione
La poesia, come indica il sottotitolo, si distingue per il tema delicato e originale. L'autore, proiettando nell'al di là i pensieri e i sogni di un bimbo gravemente malato, crea immagini di grande sensibilità e colore in un linguaggio ben costruito metricamente. Testo che, come gli altri due inviati dall'autore, scandisce sentimenti universali.
- Categoria: Premio Petrarca
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
IV Edizione 2019
Categoria Adulti
III Premio
Parco giochi Paradiso
(i miei endecasillabi per i bambini dell'Oncologico che più non sono)
Chissà cosa troverò oltre le nubi
gabbianelli nei giri di capriole.
una giocheria di mille metri cubi
scivoli di luna, un fiocco di sole.
Montagne russe sospese al vento
un'altalena con vista sul mondo:
su, dentro i sentieri del firmamento
e poi giù a picco in un nanosecondo.
"Strega comanda colori", urlerò
agli amichetti sull'arcobaleno
e tutti via per un giallo di falò
o luce bianca latte, od ocra fieno.
Griderò "ce l'hai" al cherubino biondo
lui che scarnito nella corsia accanto
geografia studiava sul mappamondo,
la vita a sfilarglisi come un guanto.
Così in un saluto di minute ali
planerà da un altro di eguale età
lieti tutti, dimentichi dei mali
che già ci imposero l'infermità.
Sarà poi la volta del nascondino
io dietro un baobab di cotone rose
e, nell'attesa, tornerò bambino
il solo impegno tener quella posa.
All'ombra del tempo rivedrò il tutto:
il laccio della chemio sul braccino
la nenia di papà, la chiesa a lutto
l'acero a sigillare il mio destino.
Riudirò solo il sussurro materno
il commiato rimasto nello sguardo
il sibilo della penna sul quaderno:
"arriverò anche io, un pò in ritardo".
Flavio Provini (Milano)
Motivazione
La poesia, come indica il sottotitolo, si distingue per il tema delicato e originale. L'autore, proiettando nell'al di là i pensieri e i sogni di un bimbo gravemente malato, crea immagini di grande sensibilità e colore in un linguaggio ben costruito metricamente. Testo che, come gli altri due inviati dall'autore, scandisce sentimenti universali.
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