Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
VI Edizione 2022
Categoria Adulti
II Premio ex aequo
Per un amico
A Willy Monteiro Duarte
Con un amico presto devo uscire
non vedo l’ora, già vado a vestirmi
senza pensare troppo all’avvenire
ho ventun anni, voglio divertirmi
la Luna già nel cielo, è l’imbrunire
lui mi sorride e sembra voglia dirmi:
fratello mio, c’è chi mi vuol ferire
aiutami, ti prego, non tradirmi!
Ed io lascio da parte la paura
non scappo via, non sono indifferente
avanzo e lo difendo a viso aperto
ma la violenza tutto quanto oscura
rimango a terra, sono ormai morente
l’anima vola, soltanto questo avverto
la vita mia ho offerto
amico mio, lo so quanto ti manco
ma anche da qui, io sarò al tuo fianco!
Bacconi Maurizio (Roma)
Motivazione
La poesia, ispirata ad un reale avvenimento di cieca violenza, stigmatizza il coraggioso comportamento della vittima, 'io' narrante dei versi incisivi e ben ritmati, che mettono in evidenza il succedersi di momenti imprevisti e ingiusti.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
VI Edizione 2022
Categoria Adulti
I Premio
Non nasconderò le mie ferite
Non nasconderò le mie ferite
come fai tu coi tuoi silenzi.
Le terrò bene in vista.
Le indosserò
come il più elegante degli abiti da sera,
coi suoi bottoni dorati a illuminarmi
il viso,
i suoi nastrini di raso a stringere i miei fianchi,
le sue cuciture a tenermi insieme i pensieri,
coi suoi ricami a impreziosirmi l'anima e
la sua scollatura a incastonarmi
il cuore.
Non nasconderò le mie cicatrici.
Le indosserò
come l'abito più straordinario,
sensuale come il velluto
a sfiorarmi la pelle increspata dai brividi,
leggiadro come l'organza
a velare i miei occhi bagnati di pianto,
soffice come seta a lambire le mie labbra,
morbido come cashmere
in un caldo avvolgente abbraccio.
Sarà prezioso
come ogni piega di attimo vissuto
e raro
come ogni lembo di emozione
che tu
mi hai cucito addosso.
Maria Anna Martino (Bagnolo Cremasco - CR)
Motivazione
La poesia, per esprimere il coraggio dell' autrice di fronte alle ferite esistenziali, ricorre ad un originale lessico sartoriale, unendo ogni termine legato al campo dei tessuti a quello del corpo, creando una serie di suggestive immagini.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
VI Edizione 2022
Categoria Adulti
II Premio ex aequo
Pioggia
Piove
come pioverebbe a New York o a Calcutta
quando i fili d’acqua
scivolano lenti sino a terra
cieli disciolti fluiscono miti e discreti
lo sguardo si perde tra catene di gocce
ipnotiche solidali distese
in veli di grigia luce che sovrastando
campi e case dipingono
sfondi morbidi di luce soffusa
tenero il rimbalzo dell’acqua
sulla dura roccia
sul secco dei cementi
liquido amicale
assorbito dalla porosità del cotto
che vira il colore rosato
in tonalità di sangue pallido
ravvivato dall’umida carezza
che ne rinnova l’intensità
piove ed io vorrei essere pioggia
ora come allora quando i campi
si estendevano più vasti
verdeggianti di fresca linfa
il tempo rimbalzava sull’aria umida
ed io mi sentivo liquido figlio
dell’estensione di uno stagno
piove ancora ed è la stessa acqua
che già mi bagnò in un allora
indefinito ora mutatasi in nuove forme
come noi apparenti immobili soggetti
determinati da un prevedibile corso
ci mutiamo nell’imprevedibile variare
che ovunque scivola
come questa acqua che si disperde
in rivoli disordinati tra le strade del Tempo.
Gianluigi Aceti (Cava Manara - PV)
Motivazione
Il componimento ha il pregio di creare un quadro dai toni acquarellati che, descrivendo gli effetti della pioggia, lega questo evento naturale ad un panico compenetrarsi dell'autore con lo scorrere imprevedibile del tempo universale.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
V Edizione 2020
Categoria Ragazzi
III Premio
Laurus
Se la natura si oppone, è vana la fatica;
eppur ti muovi, iridescente nelle gambe umide
di terrore e laghi lunari, lacrime e crepe oculari:
la furia ti spoglia di ogni affanno vanitoso
e nuda ridi, Venus pudica.
Se imponente conquista la vetta, sarà un re;
eppur non si mostra al cospetto del cacciatore
sempre più avido d’amore, mentre sfida Ovidio
nascondendo furtivamente la tosse soltanto:
regale ma codardo, Paride ma pusillanime.
Se lui, Cervo, ti sfugge come cerbiatto
sarà un anello a unirvi nel flagello matrimoniale;
vita circoscritta all’anulare
ma errante per scenari curvi nel grave grido
del corvo: al morso della serpe, cadrà il tuo amore distratto.
Se osserva ferito nell’orgoglio, sarà la fine;
un eterno senso unico fatto duello
soffocherà ogni rimorso emerso e
troverai radici nell’elmo, di ferro come
le antiche ali per rimanere con lui a terra:
mani vicine.
Se vedrai spezzarsi il patto d’amore, sarà ora;
la guerra renderà qualcuno padrone, un altro servo
ma già gli occhi volgeranno lontano,
verso una carezza serafica contraria
alle corna del Cervo: pronta a fiatare dalla fine fatale,
sarà nuova aria.
Cloe Buralli (Buggiano - PT)
Motivazione
Il testo si avvale di un linguaggio e di un ambiente mitologico, descrivendo un duello amoroso attraverso un interessante ricorso a metafore e similitudini.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
V Edizione 2020
Categoria Adulti
POESIE SEGNALATE
"Accendi una candela" di Maria Laura Ghinassi (Arezzo)
Motivazione: La poesia esprime la volontà di resistere a situazioni e momenti di solitudine e sgomento esistenziale. L’autore invita un ideale interlocutore ad accendere comunque una candela, simbolo di una “fiammella” vitale che aiuti a proteggere sogni e speranze. Il ritmo dei versi, per lo più brevi, è sostenuto dalle ripetute anafore.
"Naufrago" di Alessandro Agostini (Serravalle Pistoiese – PT)
Motivazione: La poesia descrive una situazione di solitudine calata nel paesaggio marino di una spiaggia deserta, dove l’autore trova rifugio, “naufrago” della vita. Il testo si avvale di un uso per lo più sapiente dell’endecasillabo e di numerose immagini di una natura arida e distante, specchio e simbolo del suo smarrimento.
"L'ultimo olocausto" di Lucia Lo Bianco (Palermo)
Motivazione: La poesia, come suggerisce il titolo, è un omaggio alla memoria di persone vilmente costrette in una condizione disumana, private della libertà e poi della vita. La loro silente sofferenza è rivissuta attraverso l’uso narrativo dell’imperfetto e dal ripetersi anaforico di parole chiave come “pioveva cenere”, mentre gli ultimi versi stigmatizzano il dolore universale per questo “vano” martirio.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
V Edizione 2020
Categoria Adulti
II Premio
L'ultima fermata
Madrid, stazione di Atocha
Finalmente rivedo
ragazzi baciarsi sulla banchina
in attesa del treno della gioia.
La primavera incalza
e gli istinti escono
dal letargo del lungo inverno,
ombre perdute nei viali
delle vane speranze.
Si guardano negli occhi
e s’accarezzano con lo sguardo,
poi sorridono alla scoperta
dell’intesa ritrovata,
sussurrano poche parole,
respiri profondi,
una risata e via.
Simili ragazzi immagino
sul treno della follia,
quale sarà stato l’ultimo
sguardo prima della fermata
della vita,
speranze finite in quella tragica
mattina, una come tante,
ma ora non più.
M’angoscia la viltà del gesto,
uomini e donne normali erano,
aquiloni legati al cielo,
e rubavano ogni istante
alla fatica del vivere,
per conservarsi vivi
ai propri figli,
anime perdute.
Pietro Catalano (Roma)
Motivazione
La poesia, suddivisa in due lunghe strofe, mette a fuoco momenti diversi nel tempo riferiti alla Stazione Atocha di Madrid, sede nel 2004 di un attentato. La gioia con cui alcuni giovani aspettano oggi il treno, scambiandosi tenerezze, è amaramente confrontata con le speranze troncate di altri giovani, vittime del vile gesto. Il linguaggio e lo stile sono freschi, puntuali nel cogliere stati d’animo dell’autore e dei protagonisti.
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