- Lavinia Cioli
- Concorso di Poesia F. Petrarca - Arezzo
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Premio di Poesia
“FRANCESCO PETRARCA”
- Città di Arezzo -
VII Edizione 2023
Premio Letterario Nazionale
"Francesco Petrarca"
- Città di Arezzo -
VII Edizione 2023
Categoria Adulti
Primo Premio
QUEST'URLO CHE UCCIDE LA NOTTE
(Dedicato ai morti di Crotone del 26 febbraio 2023
e a tutti i morti del mare)
Non è forse abbastanza per te
quest’ urlo che buca la notte,
queste mani vestite di acqua
che si scavano varchi nel sale?
Non è forse accecante il bagliore
e lo scontro di tinte rossastre
e le voci di toni infantili nel buio
mentre affonda la luce sul fondo?
È una spiaggia di vetri e cristalli
che si infrangono lungo la riva
quest’ andare furioso di barche
che vaganti si spezzano invano,
quasi soffio di svuotate parole
che si sciolgono nella corrente
sotto un cielo attonito e muto
che socchiude palpebre e ciglia.
È violenza nascosta e accecante
questa furia acuta del mare
che trascina le vesti e la pelle
tra le rocce assassine del male.
È un racconto ridotto a brandelli
che incatena sogni sconfitti
quest’ urlo che uccide la notte
sotto un lacero manto silente
di sipari strappati di stelle.
Lucia Lo Bianco (Palermo)
Premio Letterario Nazionale
"Francesco Petrarca"
- Città di Arezzo -
VII Edizione 2023
Categoria Ragazzi
Terzo Premio
MUSA, LA TUA LONTANANZA MI STRUGGE
Musa mi manchi, sei così distante,
Non riesco a comporre senza mirarti,
La voce è sprecata nel non parlarti,
Senza di te, il silenzio è assordante.
È atroce l’attesa del tuo ritorno,
Come una ferita che non guarisce,
Sanguina, brucia, s’infetta e arrossisce
Dolorosa e presente, ogni giorno.
Ti cerco cogl’occhi ovunque io vada
Sperando in un incontro accidentale,
Ma sol scopro una desolata strada.
Soffocante è la tua mancanza attuale,
Torna, prima ch’il vuoto mi pervada
E la speranza, diventi surreale
Francesca Maria Malagodi Becci (Savona)
Premio Letterario Nazionale
"Francesco Petrarca"
- Città di Arezzo -
VII Edizione 2023
Categoria Adulti
Secondo Premio
L'AZZURRO DEI TUOI OCCHI
Calò l’occhio nero della notte
tenebrosa ed insondabile,
si trascinava via l’azzurro dei tuoi occhi
spalancati sul tempo.
Nella nostra memoria i giorni felici,
gonfi di luce,
ci portavano gli spruzzi verdi dei campi,
l’odore di timo ed erbe aromatiche
seminati dai nonni
e noi fuggivamo come un lampo
sotto un cielo infuocato, cotti dal sole,
presso la fontanella dove si lavavano
i panni.
Seducente ed amica la giornata era piena
di grida, di giochi, di battibecchi innocenti,
di segreta complicità,
ma nulla sfuggiva alla tua comprensione.
Ora ripenso alla leggerezza di allora,
al fragore della corsa
e mi perdo in onde poderose che si infrangono
sulle coste del nostro peregrinare.
Avverto nel cuore un oceano misterioso
e vasto che ci ha nutriti
e che gelosamente mi fa compagnia
e mi parla di te.
Maria Colombo (Bovisio Masciago - MB)